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Le regole e la sicurezza nelle cave

 

COMUNICATO STAMPA

Le regole e la sicurezza nelle cave

L’accordo siglato in Regione per la sicurezza nelle cave persegue obbiettivi saldamente impressi nella nostra storia. Rispetto al passato, la vera novità è la sinergia tra i diversi attori coinvolti. In questo senso l’intensificazione dei controlli, specie se correlati al confronto con le forze economiche e sociali, farà fare altri passi avanti per rendere le cave più sostenibili.

Sarebbe sbagliato, tuttavia, pensare che soltanto adesso si è iniziato ad aggredire il tema della legalità. La storia degli ultimi 150 anni è lastricata di interventi e di provvedimenti adottati per aumentare la sicurezza del lavoro, selezionare le tecniche di escavazione meno impattanti, controllare attentamente i piani di escavazione. 

Purtroppo, negli ultimi tre anni in alcune cave si sono verificati infortuni mortali che hanno scosso la nostra comunità ma questo niente toglie al fatto che le condizioni generali di lavoro, l’attenzione per la prevenzione e le dotazioni per la sicurezza dei cavatori sono incomparabilmente migliorate, come evidenzia per gli ultimi 15 anni il calo del 65% della incidenza degli infortuni ogni 100 addetti nel settore.

E’ sbagliato pensare che vi siano sacche diffuse di illegalità nel settore, tanto nelle cave che al piano. L’esercizio dell’attività estrattiva avviene solo dopo un percorso autorizzativo complesso e molto puntuale che coinvolge problematiche di sicurezza sul lavoro, stabilità dei fronti, gestione delle acque nei piazzali, raccolta dei residui di lavorazione e dei derivati di cava. Rispetto agli altri settori, inoltre, i controlli sulle aziende sono già adesso più frequenti. L’attività estrattiva e le trasformazioni nei laboratori sono svolte seguendo procedure specifiche che regolano dettagliatamente ogni tipo di azione: movimentazione, taglio, ribaltamento delle bancate, sezionatura, carico nei containers etc.  Proprio in questi ultimi mesi, di concerto con l’USL, queste procedure sono oggetto di  attenta rivisitazione da parte della associazione e dei direttori di cava al fine di renderle ancora più efficaci ed  aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro.  

Per tutto questo, oltre che per la storia, sono fuori luogo i paralleli con i dormitori della comunità cinese che ha occupato i Macrolotti di Prato e con le violazioni delle più elementari norme sul lavoro e sulle tasse. Nelle cave ci si conosce da generazioni, ci si chiama per nome e si continua a parlare il dialetto; i contratti di lavoro sono a tempo indeterminato e alla luce del sole; il settore estrattivo, inoltre, si colloca (insieme alla finanza e al  farmaceutico) tra quelli che hanno livelli retributivi più elevati.

Come in tutti i settori e tutte le attività,  ci sono aspetti che si possono migliorare e casi di irregolarità da correggere. Ben vengano, quindi, i controlli della task force che confidiamo saranno effettuati con professionalità da tecnici esperti e conoscitori della  specificità del mondo del marmo; vorremmo, però, che non fossero vessatori o semplicemente sanzionatori ma propiziatori di una più stretta collaborazione tra imprese, lavoratori e corpi ispettivi.

Delegazione Carrara

Confindustria Livorno Massa Carrara

 


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